5 domande da farsi prima di avviare un sito e-commerce per la farmacia
Ad oggi di siti di e-commerce nel web ce ne sono infiniti, la concorrenza è agguerrita, specialmente per i prodotti tecnologici ma anche per i prodotti di salute benessere l’offerta è molto ampia.
Ebbene, in un mercato come questo c’è ancora posto per una farmacia online?
Forse sì, forse no! Dal momento che l’apertura di un sito di commercio elettronico non garantisce un successo immediato, ma di contro richiede risorse economiche e tempo per la sua realizzazione, forse, prima di cimentarsi nella creazione di una nuova farmacia online è il caso di porsi alcune domande, soprattutto se il promotore non è un nerd incallito e non ha familiarità con espressioni come SEO o SERP!
Ecco quindi 5 semplici domande sul tema.
1) Quanto mi costa la realizzazione del progetto nei primi due anni?
Sicuramente questa domanda è centrale alla valutazione di fattibilità del progetto, in quanto la realizzazione del sito è solo una parte degli investimenti necessari per avviare il progetto, a questi importi è necessario sommare i costi di promozione. Pertanto se il titolare, o piuttosto il personale interno alla farmacia non sa come promuovere l’iniziativa è necessario stanziare del denaro anche per il web marketing (advertising, SEO, indicizzazioni, eccetera) necessario al lancio del sito.
2) Chi ci insegna come fare?
Nel pacchetto di 3/4 ore preventivate della software house per mostrare al cliente come inserire i prodotti una volta realizzata la piattaforma generalmente non sono inclusi i consigli su come creare i titoli, come fare la descrizione dei prodotti, ne tanto meno i suggerimenti per la SEO per ben figurare nei risultati di Google.
La non attuazione di tali pratiche rende il sito praticamente invisibile e quindi è consigliabile informarsi sui costi di un esperto che può supportare la farmacia nella promozione dell’e-commerce.
3) Sarò autonomo nella gestione?
Per aprirsi al commercio elettronico di farmaci non è necessario essere un super esperto del web, anche se è auspicabile che la persona sia capace di destreggiarsi con tali argomenti per non incappare in brutte sorprese.
Ad esempio, se la struttura a cui ci siamo affidati non è seria, potrebbe accadere che alla scadenza del contratto, “sbadatamente” potrebbe dimenticare di fornirci le chiavi per passare il testimone ad altri fornitori. In questo triste caso, la farmacia suo malgrado sarà obbligata a rifare il sito, grafica inclusa!
4) Quanto potrò iniziare a vendere?
Questa è senza dubbio una bella domanda e ci conduce al cuore del tema. La creazione del sito al netto di alcune personalizzazioni è molto veloce, il problema centrale è piuttosto renderlo “visibile” al signor Google e quindi ai potenziali clienti. Fare un e-commerce da zero può comportare diversi mesi di lavoro, ma per far sapere al mondo che il nostro e-commerce esiste, normalmente si impiega assai più tempo.
5) Perché non iniziare magari con uno spazio su un marketplace?
La soluzione di ricorrere a piattaforme già strutturate per accogliere piccoli negozi (ebay della situazione), è sicuramente meno glamour della creazione di un proprio sito, ma indubbiamente molto più semplice, veloce ed economico! In questo caso la farmacia sfrutta il traffico della piattaforma ed il lavoro è molto ridotto rispetto a realizzare il proprio sito. Questa soluzione potrebbe essere un primo passo per cominciare ad annusare l’aria che tira sul web.
Conclusione: commercio elettronico per la farmacia sì o no?
Ricapitolando, il commercio elettronico può essere una buona opportunità per ampliare le vendite della farmacia, ma anche in questo caso, vale la regola che per fare qualcosa di valido è necessario possedere alcune competenze distintive.
Pertanto la conoscenza dei rudimenti del web marketing è assolutamente necessaria, altrimenti il pericolo di imbarcarsi in un operazione ardua è molto alto!
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