Bollettini si? Bollettini no?

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Da sempre chi lavora nella distribuzione sa che un elemento determinante per il successo di un punto di vendita è rappresentato dal numero delle persone  che lo frequentano, maggiore è questo numero, più alte sono le probabilità di fare buoni affari! Probabilmente  l’iniziativa di rendere disponibile la possibilità di pagare i bollettini in farmacia come alla posta va in questa direzione, ma non c’è dubbio che anche se l’idea potrebbe presentare qualche positività, nel suo insieme rischia di minare l’immagine della farmacia e con ciò il vissuto dei prodotti venduti e di chi vi lavora. Come ben sanno tutti i colleghi che giornalmente lavorano al banco, appena il prodotto diventa generico,  ossia uno dei tanti, il prezzo crolla e con esso i margini correlati. Attenti allora perché la banalizzazione è pericolosa! Non c’è dubbio che la farmacia stia attraversando una fase di transizione , e come sempre in questi momenti le direzioni che si possono intraprendere sono molteplici, così come sono i diversi esperimenti avviati in questi anni. Penso però che la farmacia continuerà ad avere un ruolo rilevante nella vita delle persone se continuerà ad essere  un luogo dove il cittadino può trovare professionalità e risposte sui temi della salute e del benessere. Del resto il successo quando arriva, è sempre legato all’esaltazione dei propri punti di forza…pertanto gli ottimi risultati della farmacia del futuro non potranno che scaturire da nuove prestazioni, magari ancora non disponibili, ma che sicuramente saranno legate alla cura e al benessere della persona, e che troveranno nelle competenze specialistiche dei professionisti che vi lavorano un elemento distintivo!

Una farmacia che cerca nel servizio di pagamento dei bollettini il suo rilancio, è una struttura che da sola ha deciso di banalizzarsi con tutte le conseguenze del caso!

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