3 buoni propositi e obiettivi per il farmacista del 2018
Quasi sicuramente il nuovo anno sarà ricordato da tutti coloro che lavorano nel canale (farmacia, grossisti, industria) come il primo di una nuova era.
Volendo sintetizzare la situazione contingente, potremmo dire che nel 2018 più che in passato chi si ferma è perduto! In un momento di così grossa discontinuità come quello che stiamo vivendo, è ancora più importante che mai capire la direzione verso quale è incamminato il futuro, in modo da non farsi trovare impreparati ed approntare delle iniziative per assecondare il nuovo trend!
Bene, quali sono quindi i temi su cui è fondamentale riflettere in maniera approfondita nel nuovo anno?
Sicuramente gli argomenti non mancano, ognuno in base alla propria sensibilità potrebbe individuare una lista di temi più o meno lunga ma personalmente trovo che tre temi più di altri dovrebbero essere oggetto di attenta riflessione.
Anzi, magari andrebbero proprio messi in agenda come cose fondamentali da realizzare nel corso del 2018.
Scorriamo quindi insieme l’elenco dei 3 obiettivi che ci si dovrebbe dare per quest’anno.
1) Aggregazione: in catena o autonomo?
Per i titolari è giunto sicuramente il momento di riflettere seriamente sulla possibilità di unirsi o meno ad uno dei diversi network che si sono formati negli ultimi anni.
Infatti l’arrivo del capitale cambierà completamente le logiche del mercato e quello che fino ad ieri era valido potrebbe non esserlo più!
Logicamente ognuno deve scegliere in base alle proprie aspettative e sensibilità, ma è certo che il 2018 vedrà crescere in maniera sensibile il fenomeno delle catene e con esso il numero delle farmacie aggregate. Per questo è giunto il momento per prendere una decisione forte per il futuro della propria attività perché come dice un vecchio proverbio africano: “Quando gli elefanti cominciano a muoversi chi ne fa le spese sono le formiche!”.
Essere piccoli ed isolati potrebbe non essere più bello come in passato, da qui la necessità di riflettere approfonditamente su come si desidera andare avanti.
2) Servizi distintivi: sì ma quali?
Tutti coloro che sono del settore sanno benissimo che sono stati versati fiumi d’inchiostro sull’argomento della farmacia dei servizi, ma sa altrettanto bene che tutto ciò non ha sortito molti risultati.
Anche su questo aspetto però il 2018 si presenta come un anno di svolta, a questo proposito è assolutamente significativo l’accordo siglato tra Federfarma Veneto e la Regione per il miglioramento dell’aderenza dei cittadini che prevede una ricompensa per le farmacie aderenti al progetto.
L’erogazione di nuovi servizi a più alto valore è in cima anche agli interessi della varie catene che intendono usarli come arma per conquistare nuove quote di mercato.
Attenzione però che sviluppare ed erogare servizi di alto livello richiede delle capacità che spesso la singola realtà senza il supporto di strutture esterne potrebbe non possedere.
Pertanto, anche su questo fronte è necessario prendere delle decisioni chiare e capire cosa veramente si desidera fare.
I servizi distinguono la farmacia dalla concorrenza e fidelizzano la clientela, a patto però che siano di alto valore. Inserire nel catalogo delle prestazioni offerte dalla propria farmacia la foratura dei lobi potrebbe non essere sufficiente allo scopo!
3) Investire in formazione: perché non diventare esperto di marketing farmaceutico?
La formazione basata sui punti ECM rappresenta il minimo sindacale, se tutto il contesto cambia probabilmente anche le competenze richieste al singolo subiscono un’evoluzione.
Pertanto investire tempo e denaro in formazione è un’iniziativa assai saggia!
In un contesto dove i farmacisti sono in eccesso rispetto al numero dei possibili posti di lavoro vacanti, trovano lavoro solamente coloro che sono in grado di apportare un valore aggiunto significativo rispetto alla media.
Pensiamo ad esempio ad una persona che ha competenze rilevanti nel campo della galenica, o piuttosto della fitoterapia, sicuramente un professionista con un tale bagaglio di conoscenze sarà più attraente per un potenziale datore di lavoro rispetto a un laureato standard.
In questo contesto come quello che si sta creando, specializzarsi in marketing farmaceutico potrebbe essere un eccellente idea sia se si desidera lavorare in farmacia o piuttosto nell’industria. Ma anche frequentare corsi sulla gestione della farmacia o sulla presa in carico del paziente, possono rappresentare ottimi biglietti da visita nel momento che si cerca lavoro.
Buona riflessione e buon 2018 a tutti quanti.
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Comments
CareerItaly2022
Non basta dire agli altri e colpa vostra , perche siamo tutti responsabili, e certamente di piu noi dei paesi cosiddetti civilizzati per come stiamo accaparrandoci l energia del Pianeta dandogli in cambio rifiuti tossici. Non per niente Greta evita di comprare oggetti nuovi, si sposta per Stoccolma in bicicletta, e preferisce viaggiare in treno. E cosa piu importante Greta Thunberg ha adottato un alimentazione Vegana. Questa e una notizia su cui molti sorvolano, ma non si puo essere