Anziani ricchi, giovani poveri…
La piramide demografica si è capovolta, negli ultimi in 10 anni gli over 65 hanno registrato una crescita di 1,8 milioni, nello stesso periodo gli under 35 di sono diminuiti -1,5mln. Non c’è dubbio che l’Italia sia un paese di anziani, nel nostro paese gli over 65 sono il 22,8%, se consideriamo poi che in genere sono in buona forma e con discreta disponibilità economica, non è certo un iperbole parlare dell’affermazione di una vera e proprio “Silver economy” .
Ed è proprio su questa fetta di popolazione che si è concentrato Il rapporto Censis, che certifica un Italia invecchiata, ma che futuro lo sarà ancor di più . Le previsioni per il 2051 annunciano, che dagli attuali 13,7 milioni di anziani, pari al 22,8% del totale della popolazione, si passerà a 19,6 milioni, per un’incidenza sul totale della popolazione che sarà pari al 33,2% e un incremento percentuale del +42,4%. Gli over 65 in Italia, infatti, sono considerati “generatori di benessere” e hanno una quota di ricchezza media più alta del 13,5% di quella media degli italiani. Situazione diametralmente opposta invece per i millennials che risulta inferiore del 54,6%. Un gap di reddito che spiega perché in 25 anni si sia ridotta la spesa dei consumi familiari (-14%), mentre è aumentata quella degli anziani (+23%), che oggi spendono molto di più in cultura, svago e viaggi.
Come afferma Giuseppe de Rita “l’anziano è un paradigma della società, non è più marginale” ed è partendo da questa considerazione che si comprende le grandi possibilità che tale situazione genera, soprattutto per coloro che operano nel mondo del benessere e della salute più in generale.
Pensando al mondo della farmacia, non c’è dubbio che questo trend rappresenti una grandissima opportunità, a patto di riorganizzare l’offerta di prodotti e servizi in modo da rispondere al meglio a questo target sempre più determinante. La farmacia è da sempre un luogo votato al rapporto con gli anziani, non è un caso che con l’avanzare degli anni aumentano le patologie e con esse il numero dei farmaci assunti, ma i nuovi anziani, almeno quelli più giovani, sono abituati a usufruire di servizi moderni evoluti. La farmacia se vorrà sfruttare a pieno la tendenza dovrà rifocalizzarsi, e rispondere alle nuove esigenze, abbandonando magari iniziative come la foratura dei lobi, per passare ad occuparsi di cure a domicilio per migliorare il benessere delle persone, o piuttosto della vendita di pacchetti assicurativi sulla salute ……
Buona riflessione a tutti.
GCP
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