La forza del sogno

Dopo tanti messaggio sulla gestione moderna della farmacia, ho pensato di condividere con i lettori della newsletter una riflessione sulla forza del sogno, e sulla capacità di saper superare le difficoltà puntando dritto sul raggiungimento dei propri obiettivi. Giorni fa mi sono imbattuto in un post su Linkedin in cui si raccontava la storia di Rhea Bullos che mi ha emozionato e spinto ad approfondire la storia.
Rhea Bullos. è una giovane ragazza filippina di undici anni, che corre senza scarpe. Rhea proviene da una famiglia povera come tante nelle filippine, ha una grande passione per la corsa ma la sua famiglia non ha il denaro per acquistare un paio di scarpe da ginnastica necessarie per partecipare alla competizioni indetta dalle scuole del Consiglio di Iloilo. La piccola non si dà per vinta, ricorre così al suo ingegno e alla fantasia per risolvere il problema delle calzature.E’ così che la ragazza sviluppa delle “scarpe” con del cerotto da medicazione, ma Rhea sogna di essere un atleta con tanto di sneakers di marca, così completa le sue calzature disegnando il logo della Nike con il pennarello . La giovane atleta, grazie alle sue doti naturali, ma forse anche alle sue scarpe speciali, ha sbaragliato la concorrenza e ha vinto tre medaglie d’oro nelle competizioni di 400 metri, 800 metri e 1.500 metri. Oggi, grazie alla sua forza di volontà, Rhea Bullos ha ottenuto quelle scarpe da corsa tanto desiderate. Tutti gli altri atleti vorrebbero la sua forza, la sua passione e la sua tenacia, ma purtroppo queste caratteristiche non si trovano in vendita, e non si possono nemmeno regalare. |
Come accennato, il post mi ha molto colpito intellettualmente ed emotivamente, non solo per le capacità della ragazza di superare gli ostacoli con la fantasia, ma anche perché mi ha portato alla mente cose più o meno analoghe che ho personalmente visto e vissuto in Italia quando ero giovane. La cosa che mi colpisce oggi è invece constatare che in Italia quell’approccio pieno di fantasia ed entusiasmo è scomparso ed al suo posto si è stabilito un atteggiamento apatico. Del resto è sempre più difficile vedere fantasia e voglia di sognare tra le persone, non solo tra gli adulti, ma anche tra i giovani, tutto ormai sembra già raggiunto e niente è degno di sforzi. Se a questa apatia dilagante sommiamo iniziative governative volte a anestetizzare l’iniziativa del singolo, il risultato è sicuramente pernicioso. Difficilmente come paese ci riprenderemo, ma lo stesso vale per la categoria dei farmacisti, se non saremo più capaci di sperare e di intraprendere, perché il futuro è e sempre sarà, di chi è capace di sognare ed impegnarsi per la sua realizzazione.
Guai a sentirsi realizzati, vuol dire semplicemente che abbiamo iniziato il nostro declino!
Buona riflessione.
GCP
Comments
gabriella
bella riflessione, ottima come inizio settimana!
Giulio Cesare Pacenti
Grazie del commento Dottoressa, buona settimana anche a lei.
Giulio Cesare Pacenti
Grazie del commento Dottoressa, buona settimana anche a lei.
Masseria Giorgio
Sono d’accordo io sono un sognatore faccio però notare che nel nostro lavoro la fantasia è praticamente vietata ed è per questo che la professione è a rischio