L’importanza delle soft skills

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Sui diversi organi di stampa si parla sempre più della nuova rivoluzione generata dalla diffusione della IA (intelligenza artificiale) in molte professioni ad alto contenuto intellettivo, ma soprattutto delle su ricadute sull’occupazione intellettuale che tale avvento può generare in settori, come quello legale, finanziario, ma anche sanitario! A proposito dell’avanzare dell’intelligenza artificiale, è proprio di alcuni giorni fa il primo traguardo raggiunto da un importante agenzia di stampa cinese in merito all’uso dell’IA nella diffusione delle notizie in TV con la creazione di un presentatore virtuale, pace di leggere in continuo tutte le notizie arrivate in agenzia .

«Salve a tutti, sono un anchor inglese creato grazie all’l intelligenza artificiale. Questo è il mio primo giorno nella Xinhua News Agency».

Queste alcune delle prime parole, pronunciate del nuovo giornalista virtuale cinese, durante il suo debutto come conduttore del telegiornale.

Nel novembre 2018 l’agenzia di stampa Xinhua News (nota come New China News) ha presentato il nuovo membro della sua squadra televisiva, ovvero un giornalista virtuale, impegnato nella conduzione del telegiornale. L’anchorman, è stato creato per poter lavorare h24 e per leggere tutte le informazioni che vengono immesse nel suo sistema, in maniera ininterrotta. Del resto il nuovo annunciatore non si ammala e non è mai stanco, è sufficiente alimentalo con i vari comunicati stampa che lui immediatamente li legge al pubblico, con un consistente risparmio economico e di tempo.

 

 

Con una tecnologia sempre più presente, pronta ad occupare spazi assolutamente impensabili solo qualche anno fa, se vogliamo tenere stretto il nostro posto di lavoro è importante creare sempre più valore per la clientela, magari facendo leva sulle soft skill.

Se pensiamo alla professione del farmacista, gli addetti al contatto con il pubblico dovranno sforzarsi sempre più di creare valore per il cliente, non solo con maggiore cortesia e velocità, ma soprattutto attraverso la leva del consiglio e della relazione. Non bisogna essere Jules Verne per intuire che nel giro di pochi anni la dispensazione dei farmaci etici, ossia su ricetta, potrebbe essere totalmente demandata a robot come il presentatore cinese. Del resto le ricette ormai sono elettroniche, quindi “facilmente leggibili” da un computer, che acquisite le informazioni  del paziente, nel lasso di tempo necessario a recuperare i prodotti nel magazzino, potrebbe intrattenerlo con raccomandazioni su come assumere al meglio i farmaci prescritti dal medico. Insomma se non creeremo un rapporto forte con la clientela, enfatizzando le proprie soft skills, vero differenziale almeno per ora dalle macchine, potremmo essere facilmente sostituiti da una serie di schermi elettronici con tanti farmacisti virtuali che rispondono diligentemente alle diverse richieste in qualsiasi momento della giornata, tutti i giorni dell’anno.

 

Se non si vuole essere superati e sostituiti da un algoritmo è sempre più determinante  investire nel miglioramento del proprio bagaglio professionale espandendo sistematicamente le proprie conoscenze sia professionali che relazionali!

 

Buona riflessione

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Comments

  • Virgy
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    Beh almeno un farmacista virtuale non sarà diviso tra accontentare il paziente e fare il suo dovere professionale, anche rischiando occhiatacce e rimbrotti, quando verrà chiesto un farmaco con obbligo di prescrizione! Perché sarà stato programmato per dire no! Purtroppo molti collaboratori siamo considerati molto meno di ologrammi che debbono essere presenti ma non considerati nella loro libertà professionale!

  • giulio
    Rispondi

    Giustissima la sua considerazione… infatti uno dei temi più tristi della categoria è la mancanza di attenzione al valore della professione, spesso svenduta per qualche €.